| Ary ~ |
| | there isn't hope A n t h ì a
Narrato. Parlato.Pensato.Scheda.Doveva aspettarsi una reazione come quella che ebbe il giovane? Probabile. Possibile. Scontata? Magari si era fatta solamente semplici e assurde paranoie, pensando che volesse cercare di comprenderla meglio, affievolire le sue curiosita' con quell'apparente ed innocua domanda. Il suo istinto, la sua esperienza e semplicemente il suo carattere, pero', l'avevano messa in guardia. Non poteva sapere, ancora, che persone erano rimaste intrappolate in quel luogo maledetto e le motivazioni che si portavano dietro, ammesso e concesso che ce ne fossero di valide; come la sua. Alzo' lo sguardo quanto basto' per osservare le luminose e delicate farfalle che il prestigiatore creo' dalla pallina che aveva scelto: uno spettacolo alla fin fine piacevole alla vista, che le fece ammorbidire quel sorrisetto un po' tirato che si era dipinto sulle sue labbra. Peccato che duro' cosi' poco. Le piaceva osservare, analizzare, avere a che fare con cose, animate o meno, che possedevano una bellezza propria e pura. Tornando a posare lo sguardo sulla figura del giovane che, nuovamente, si era messo in posa come ad accogliere dei silenziosi applausi per la sua piccola esibizione. Tutti silenziosi tranne uno: quello della ragazza, che nel frattempo aveva deciso di alzarsi, si sparse lieve e al tempo stesso vivace attorno a loro per poi dissolversi morbido. Davvero bravo., commento' con un accenno di entusiasmo, senza nascondere una nota di semplice sincerita'. Di punto in bianco, con molta tranquillita', inizio' a girare attorno al ragazzo tenendo le braccia conserte dietro la schiena, coperte dalla folta chioma di fuoco che le ricadeva ribelle sulle spalle, mentre i suoi occhi purpurei rimanevano fissi su di lui: perversi, indecifrabili. Uno strano, insolito profumo lo caratterizzava, senza che la giovane riuscisse ben a classificarlo in qualche modo. Curioso, ancora. Non fece che un paio di giri, decidendo di fermarsi poi di fronte a lui sempre sorridente. Forse dovrei ricambiare i deliziosi spettacolini che mi hai accennato in anteprima., inizio' a dire, alzando momentaneamente lo sguardo sul soffitto peno di travi e cavi in corrispondenza del palco, pensierosa. Temo di non riuscire a fare bella figura come te, pero'. Alla fine, non sono altro che una principiante., ribadi' una seconda volta la fanciulla, ridendo appena tra sè e sè, mentre tornava a posare l'attenzione in quello sguardo intenso color smeraldo. Cosi' facendo, forse, avrebbe attirato ulteriormente la curiosita' del giovane, anche se ancora non sapeva propriamente cosa potergli mostrare. Ma non se ne preoccupava, alla fine, piu' di tanto: qualcosa le sarebbe sicuramente venuta in mente. Oltre alla sua curiosita', pero', voleva soddisare anche quella che provava nell'ipotizzare una possibile sua reazione: uno sguardo, un gesto, un movimento, un dettaglio, per quanto piccolo, le sarebbe bastato per continuare ad analizzarlo con gusto; sovrappensiero, cosi', non si accorse di essersi morsa appena il labbro inferiore, senza riuscire pero' a distruggere quel lieve sorrisetto che andava a prendere una piega diversa.
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